Sprone Maraoni
Non è un nuovo rito wodoo ma il nome di una montagna della catena dei Lepini tra le province di Latina e Roma e dove siamo andati a mettere le ruote delle nostre bike io ed Enrico ieri in una bella giornata di inizio inverno anche se non guardando il calendario sembrava di stare a inizio autunno. In verità tutto scaturisce dalla miccia accesa su Fb con un video postato della discesa dalla cima del monte a Morolo alla cui visione sono letteralmente saltato dalla sedia visto la bellezza del trail che traspariva dal video che devo dire era anche fatto benissimo in quanto si sa i video travisano spesso la realtà e non rendono mai giustizia a ciò che fanno vedere. Così la sera alle 20.00 decidiamo di sfruttare il giorno di festa del giorno dopo (8 dicembre) per andare a toccare con mano il trail e renderci conto di persona di come stavano veramente le cose. E devo dire che siamo andati anche più in la delle più rosee aspettative in quanto ne è venuto fuori un giro bellissimo sia per l’ambiente percorso che per la tecnicità del trail un mix esplosivo che mi ha fatto tornare a casa col famoso sorriso ebete di chi non ha più niente da chiedere alla vita.
Così viste le giornate cortissime e onde evitare di tornare con le luci meccanizziamo la salita fino a Gorga il paese più alto dei Monti Lepini
Gorga
da cui partiamo prendendo il sentiero 17 che altro non è che una tranquilla carrareccia
che dolce dolce ci porterà fino alla fonte di San Marino. Appena imboccata troviamo subito una folla festante ad accoglierci
man mano che saliamo si cominicia a vedere il paesaggio circostante
e la salita si fa un po più dura con dei bei strapponi ma Enrico se li beve col sorriso sulle labbra
raggiungiamo così la fonte San Marino uno stupendo anfiteatro di roccia naturale da far rimanere a bocca aperta
l’anfiteatro naturale
peccato solo che si possa arrivare con le auto fino qui
ma fortunatamente da qui in poi la carrozzabile diventa un sentiero vero e proprio e l’unico padrone incontrastato diventa la natura
con un bosco delle meraviglie
e faggi enormi
sembra quasi di stare all’interno di un quadro
il sentiero viaggia quasi sempre in piano o in leggerissima salita e vuoi per la bellezza del posto, vuoi per la poca pendenza saliamo senza accorgersene e sembriamo quasi sospesi da terra
anzi sembra che ci hanno anche steso un tappeto marrone sotto le ruote
arriviamo così al bivio per il Monte Pisciarella e da li giriamo a sinistra per il 20 che ci porterà fino alla vetta dello Sprone Maraoni tra faggi sempre più secolari
a quota 1300 la sopresa della neve che è l’unica cosa che ci ricorda che siamo in inverno
cominiciano a farsi vedere le rocce segno che la cima si avvicina
arrivati così ai pianori del Lontro non rimane che l’ultimo tratto bici in spalla per arrivare in vetta al Maraoni e qui dal bosco si passa alla roccia pura e ai panorami superbi sulla valle sottostante
il panorama a 360° dalla cima
stranamente per arrivare alla croce bisogna scendere e non salire e Enrico ci prova in bike sospeso tra gli scapicolli ma come diceva Vasco Rossi il segreto è “basta non guarda giù”
la crestina del Monte Ermo
ma è ora di preparasi ci aspetta la lunghissima discesa del sentiero 21 per Morolo
dopo essere riscesi per il percorso d’andata nuovamente fino ai piani di Lontro svoltiamo per il 21 e qui cominciano le danze: il sentiero è tutto tornantini (ce ne saranno più di 50 in tutto) la parte alta è molto tecnica con roccioni fissi messi proprio in prossimità dei tornanti così da rendere il sentiero estremamente trialistico, a questo si aggiungono anche passaggi sul filo di roccia dove bisogna slalomeggiare con precisione chirurgica per non impuntarsi tra le rocce passaggi insomma che esaltano le capacità di saper guidare la bike in condizioni di precario equilibrio il tutto sempre con la rocce che la fa da padrona
poi man mano che si scende il sentiero sembra diventare più filante ma quando meno te lo aspetti arriva invece il tornantino cazzuto a ricordarti su che tipo trail stai viaggiando e così si va avanti fino quasi in fondo fino al gran finale in prossimità del castello
che mette a dura prova le oramai nostre stanche braccia
arrivati a Morolo nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo e di rilassarci un po che eccoti l’urban finale con le scale all’interno del paese degna conclusione del super sentiero appena percorso.