sabato, Luglio 27, 2024

Dopo oltre un anno di stop forzato dovuto alla pandemia si ritorna a Bagno di Romagna, con quello che possiamo senza dubbio definire il giro top o se non altro un giro da mettere nei giri da fare in tale località.

L’occasione è stata l’ultima discesa creata nell’universo discesistico di Bagno di Romagna il “Carabina Trail” un nuovo trail molto accattivante e vario che annovera tutto il repertorio che si possa trovare in una discesa, dai ripidi nel bosco ai crinali tipici romagnoli, ai gradoni di ogni ordine e grado grazie alle innumerevoli varianti che si possono creare con un pò di inventiva e da noi ribattezzate varianti Winchester.

Se a questo aggiungiamo la sosta culinaria a Ca di Veroli, la superba mulattiera di Rio Salso in un ambiente da favola e la risalita nell’aria Wildnerness e fuori dal mondo dell’antico tratturo che passa per le case abbandonate di Val d’Acero, Pian di Noce, Tassinara e Valcitura con la ciliegina sulla torta finale della classica discesa del “Corzano” ecco che si materializza un giro superbo che unisce la bellezza delle discese anche molto tecniche con quella dei posti tra i più belli e suggestivi della zona.

Partiti dal parcheggio di Bagno di Romagna e raggiunta tramite pista ciclabile San Piero in Bagno guadagnamo quota con la classica salita che passando per Font’Abate ci fa raggiungere in circa un ora il valico di Monte Piano.

Da qui in poi abbandoniamo la civilità e comincia una full immersion nella natura prendendo il sentiero 201 che sale a Monte Piano 

La vetta del monte e il caratteristico Crocione di Monte Piano si raggiunge con un grazioso single track

la cima non è panoramica e per il proseguo confidiamo nel miglioramento del tempo e nel dissolvimento della nebbia che per ora ci avvolge.

Indossate le protezioni si aprono le danze con un single track sinuoso nel bosco che con qualche piccolo rilancio si ricollega al sentiero 213 che percorriamo per un breve tratto fino al bivio a dx, (assolutamente non visible e non segnalato e quindi molto nascosto quindi fate bene attenzione a controllare la traccia), che ci porta all’imbocco della nuova discesa  

la prima parte è caratterizzata da bei ripidi nel bosco dove bisogna fare attenzione a non mollare troppo i freni, in caso di terreno bagnato o molto umido come lo abbiamo trovato noi le difficoltà si amplificano e bisogna avere i nervi saldi per riuscire a passare indenni. 

Poi improvvisamente si arriva sul crinale e qui le cose cambiano ed è il caratteristico paesaggio romagnolo con gradoni e pareti di roccia Marnoso-arenacea a prendere il sopravvento.

nemmeno il tempo di esultare che subito dobbiamo affrontare un bel passaggio su roccia sistemato a puntino dagli ideatori del trail per poterci passare in sicurezza in bike anche se il passaggio richiede decisione e sangue freddo perchè molto ripido e leggermente esposto   

anche se il passaggio richiede decisione e sangue freddo perchè molto ripido e leggermente esposto

il sentiero principale segue quasi fedelmente il crinale ma la nostra voglia di alzare sempre l’asticella ci porta a trovare tantissime varianti più o meno pepate rinominate Winchester dove potersi sbizzarrire in passaggi anche arditi e funambolici, tanto per capirci come fa Nicola in questo (il passaggio classico del sentiero è alla sua dx ma lui passa a sx)

che poi anche il passaggio classico non è che sia una ciclabile

la discesa per chi ama questo tipo di percorsi è un vero parco giochi e per di più ognuno sceglie la giostra che più gli piace

tra un crinale e l’altro possiamo rifiatare con brevi tratti di trasferimento su crestine, peccato la nebbia perchè altrimenti la vista sarebbe da cartolina

più scendiamo e più la roccia prende il sopravvento, Mauro e Nicola ne approfittano per cimentarsi in passaggi arditissimi dove mettersi alla prova

al ricongiungimento col sentiero 203 che scende a Ca di Veroli troviamo anche alcuni passaggi enduro dove si può decollare con bei salti

se volete vedere la sequenza completa aprite il video a fine report. Questo tratto è molto selvaggio e panoramico, la nebbia è sparita e così possiamo godere anche noi della bellezza del posto

rientrati nel bosco ecco il gran finale con una sequenza di tornanti con gradoni a gogo e passaggi tecnici, non potevamo chiedere di meglio

Dopo tutta questa scorpacciata di gradoni sbuchiamo a Ca di Veroli, siamo a metà giro ed essendo anche ora di pranzo come non approfittarne per una sosta per ricaricare le energie  

conviene però non appesantirsi troppo perchè poi sennò la mulattiera di Rio Salso (sentiero 213A) che passa per l’omonimo fosso che dobbiamo affrontare dopo ce ne farà pentire amaramente, dopo un primo tratto in piano che scorre lungofiume con tantissime e bellissime cascate infatti

ci sono degli strappi molto duri e anche tecnici che solo con ebike si riescono a passare indenni

da Rio Salso abbandoniamo quasi subito lo stradone per tuffarci nell’area Wilderness

e sfruttando l’antico sentiero che passa per le case abbandonate di Ca Val D’Acero, Pian della Noce, Tassinara e Valcitura ci riportiamo nuovamente, con una full immersion in uno dei luoghi più wild di questa zona della romagna, fino al valico di Monte Piano

dal valico breve trasferimento sul sentiero del Lupo fino a Macchia del Cacio e gran finale con un classico della zona ovvero la discesa del Corzano (sentiero 193) che è stato anche teatro di una tappa del circuito di super enduro. E’ una discesa prettamente enduristica tra le più belle di Bagno dove le velocità sono più alte rispetto a quella precedente ma anche qui i caratteristici passaggi su roccia non mancano

Appagati e felici sbuchiamo a San Piero; non ci resta che rilassarci sulla ciclabile e tornare nuovamente a Bagno al parcheggio dell’Euroterme per riprendere le auto.

Video

Album fotografico

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