Vassi in Sanleo e discendesi in Noli, montasi su in Bismantova e ‘n Cacume con esso i piè; ma qui convien ch’om voli…
Anche Dante pare addiruttura citare questo monte nel Purgatorio ma per quattro bikers come noi, assatanati di sentieri hard e di quello che in gergo viene detto “grezzo”, più che in Purgatorio si può dire che siamo saliti in Paradiso, perché un sentiero come quello che scende dal Caccume non lo si trova tutti i giorni, e nel Centro Italia si contano addirittura sulle dita di una mano.
Alzando lo sguardo al cielo, la vista di Monte Cacume, con i suoi 1096 metri di roccia brulla, si staglia inconfondibile tra i monti Lepini, e la sua particolare cresta ad imbuto rovesciato è visibile da tutta la provincia laziale. Proprio questa cima inusuale, oltre a dargli il nome, dal latino Cacumen, aguzzo appuntito, o anche dal sanscrito, kakud, cima o monte, per la sua singolare geologia, è stato a lungo oggetto di studio da parte di studiosi naturalisti. Il fatto sorprendente, un rebus per gli studiosi, è che le argille Miocenee presenti alla sua base sono più recenti dei calcari Cretacei che compongono la parte sommitale, in definitiva, i terreni più antichi sovrastano i più recenti, risultato di un processo orogenetico complesso e tormentato.
E che sia un posto particolare lo si nota anche dal giro che abbiamo fatto noi, in quanto si sale con ciclabilità praticamente zero e si scende sempre dallo stesso sentiero, il n. 26, che da Patrica, ridente paesino di tre cani…
che domina la valle del Sacco.
dopo due ore di spingismo e 700 mt di dislivello in assoluto portage o poussage (si pedala in tutto 50 mt)
e con qualche piccola sosta per ammirare il panorama
ci permette di raggiungere l’alta croce di 10 metri del Monte Caccume
e la chiesa posta vicino alla sommità.
E’ fatta ! Elvis con dietro il Monte Gemma, già si pregusta la discesa, perché qui si tratta di alta scuola, non è per tutti scendere in sella ad una bike da qui.
Giusto il tempo di assistere all’insediamento del nuovo cardinale del Monte Caccume l’eccellentissimo Mons. Carminatum Rosonum I°
e via, si scende per quelli che saranno 700 mt di dislivello di alta scuola.
Il sentiero è per il 95% composto solo ed esclusivamente da roccia fissa, con gradoni e passaggi molto tecnici, ma grazie alla pendenza mai eccessiva e riprovando i passaggi più ostici, che naturalmente non sempre riescono al primo tentativo, permette di scendere per il 100% in sella, quindi, qualificando il sentiero 100% ciclabile, cosa veramente eccezionale e rara visto che su sentieri così impegnativi ci sono sempre alcuni passaggi infattibili in bike.
Naturalmete serve anche un po’ di tecnica, e il Cardinale per questo ci dà subito la sua benedizione !
Il chierichetto Elvis invece fa miracoli
anzi l’acqua benedetta gli fa spiccare il volo.
Il diacono Nicola mentre scende recita i vespri
e l’altro chierichetto Scott invece è alle prese con la Via Crucis
ma fate largo che passa il Cardinale che spiana le montagne
e raddrizza le vie
e certe volte le distorce !
Dopo due ore di discesa e una indigestione di tecnica e passaggi mozzafiato…
facciamo ritorno a Patrica appagati da un giro che, benchè di soli 9 km, ci ha regalato così tante emozioni da sembrare di 100 !
Il consiglio che vi dò è di provare a mettervi in gioco su questa discesa, magari le prime volte i passaggi a piedi saranno parecchi, ma provando e riprovando vi garantisco che riuscirete a scendere in sella alla vostra bike…
Il Cardinale saprà consigliarvi su come affrontare al meglio i passaggi, e non dimenticate, il messaggio è forte e chiaro…