giovedì, Maggio 2, 2024

Uno tra gli itinerari più ostici del Lazio, per esplorare il versante settentrionale del Semprevisa affrontando la discesa nota ai bikers locali con il sinistro nome di La Morte Nera. Per prepararsi al peggio bisogna prima superare il trail Schiena d’Asino, discesa brevissima ma al limite della percorribilità in bici… Al termine della discesa la morte non fa più paura, anche se è nera! Per concludere la giornata in bellezza, dopo aver riguadagnato tre quarti di montagna, si scende sui magnifici trail curati dai ragazzi del posto, gli infaticabili e intrepidi amici del Gravity Bassiano. Il sensualissimo Sex Terapy ed il frenetico Lepr8, per una giornata di puro divertimento rock.  

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Le condizioni meteo non sono propizie, vento gelido e pioggia prevista, ma l’incontro con la “morte” è stato già rinviato più volte, e non vorremmo spazientire la nostra premurosa guida, Giuseppe Spiga (in arte Pippixe), appassionato frequentatore di questi luoghi al punto da poterlo equiparare ad un super local.

Giunti in ritardo, io, Stefano, il Barone e Nicola, troviamo ad attenderci nei pressi del fontanile il paziente Pippixe, che dopo venti minuti di tramontana sul versante non soleggiato della montagna, nonostante i primi sintomi di assideramento, ci accoglie con un bellissimo sorriso (grande persona). 

Il freddo pungente ci invoglia a non perdere tempo ed in pochi secondi siamo in sella, sulle rampe che conducono in vetta, con il cuore che pompa calore. 

Fondo scorrevole e pendenze mai eccessive facilitano l’ascesa, senza troppa fatica raggiungiamo in cima Enrico e Francesco che ci attendono in una postazione strategica improvvisata tra gli alberi, al riparo dal vento ed esposta al sole, per sfruttare quei rari sprazzi di tepore che di tanto in tanto filtrano dalle nubi. 

Saluti e baci, poi il briefing di Pippixe “Il sentiero è questo, ecco l’uscita, domina lo smosso ma non c’è nulla da temere, lasciate andare la bici e non avrete problemi ! 😆 😛 😆  Grande, ti voglio bene !

Per evitare spiacevoli sorprese ho foderato il telaio con un copertone… Io la bici la faccio scorrere… ma se qualche sasso non mi lascia passare ? Meglio essere prudenti !

Pedaliamo ancora un po’ in salita per raggiungere l’imbocco del primo trail, poi giù senza pensarci troppo, con l’anteriore che si governa a fatica. Schiena d’Asino non ha passaggi tecnici particolarmente impegnativi, ripidi o curve a gomito da affrontare in nose-press, la principale difficoltà consiste nel controllare la traiettoria del mezzo viaggiando su un mare di sassi smossi di media pezzatura.

Prima prova OK ! 

Siamo pronti ad affrontare La Morte Nera e l’imbocco del trail fuga ogni dubbio sull’adeguatezza di un nome così evocativo… 

Il primo tratto è veramente tossico, una stretta mulattiera esposta sulla parete settentrionale, fondo disseminato di roccia smossa e diversi ripidi da superare copiando imponenti blocchi di calcare gradonati verso l’esterno. E’ un passaggio che non permette errori, basta una manovra inappropriata per finire senza appello nella scarpata, e con il vento che tira dritto da nord l’elenco delle avversità è completo.

Bella prova, e alla fine non chiede neanche troppo ! Il tratto più pericoloso dura qualche centinaio di metri e curvando a sinistra al fontanile la situazione cambia abbastanza.

La roccia smossa resta una costante, ma dopo qualche passaggio più tecnico il sedime si allarga, e tra i sassi si riescono a disegnare linee percorribili ad una certa velocità di crociera. 

La discesa termina in prossimità del parcheggio, ma la giornata non è ancora finita, c’è tutto il tempo per lasciarsi andare sui magnifici trail curati dai ragazzi dell’ASD Gravity Bassiano

Pippixe ci conduce all’imbocco più alto del Sex Terapy, una sezione poco frequentata per il tratto di salita da fare a spinta, poi tagliando la strada imbocchiamo il tratto più conosciuto. Qualche piccolo salto, poi si prosegue su un trail sinuoso, ben sagomato con curve in appoggio, abbastanza flow, sebbene la presenza di smosso richieda qualche attenzione in più e buona capacità di controllo.

Per dirla in breve, è un giro che non chiede troppo in salita ma mette a dura prova la capacità di guida tecnica, con passaggi anche molto estremi. 

 Il video delle prime due discese

La versione del Principe

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