domenica, Maggio 5, 2024

Un bell’itinerario nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, con partenza dal parcheggio di Stazzano Nuovo in direzione Monteflavio.

Ma il fascino di questo posto forse deriva proprio da questo, dalle numerose testimonianze di un passato in cui questa prima fascia montuosa sulla sabina era più vissuta, quando il bosco rappresentava il cardine dell’economia locale, fornendo legna da ardere e per impieghi edili, insieme ai prati di mezza collina destinati al pascolo di buoi, cavalli ed asini.

Giunti faticosamente a ridosso del paesino di Monteflavio (800 mslm), l’antico fontanile situato nei pressi del campo sportivo rappresenta una tappa obbligata, l’ottima e freschissima acqua sorgiva, soprattutto nei mesi estivi, lo fa apparire quasi come un miraggio. Ma per giungere alla meta, dopo aver bevuto, occorre tornare indietro, imboccando il bivio a sinistra, un breve tratto in discesa prima del salitone finale. Da qui inizia il tratto più impervio, una salita ripida su fondo sconnesso e sassoso che conduce al Casale Capo di Porco (casale De Amicis), attraverso splendide ed imponenti faggete. Si fatica abbastanza ma, arrivati a destinazione, la bellezza dei luoghi ripaga ampiamente le difficoltà del percorso. Il casolare, ormai in stato di abbandono, è situato in posizione dominante ed affaccia su una ampia radura da cui si gode di una vista straordinaria sui boschi circostanti. Non esistono notizie sull’origine storica della costruzione ma giungendo sul posto appare subito chiaro che si trattava di un luogo importante. L’imponenza della costruzione articolata tre livelli, le spesse murature, la copertura a volta del piano terra e del primo piano, le possenti travi in legno della copertura (in parte crollata), la solida scala interna, gli articolati locali esterni situati a ridosso della costruzione principale, con forno a legna e vari depositi, fanno subito pensare che si trattava di un presidio territoriale di un certo rilievo, anche se si fatica a trovarne traccia in letteratura (una lacuna sicuramente da colmare al più presto).
Un itinerario abbastanza impegnativo ma fattibile durante tutto l’anno, tranne che nei mesi invernali più freddi, per le abbondanti nevicate in quota, sebbene con un buon equipaggiamento, un po’ di preparazione tecnica e tanta tenacia è possibile sfidare anche la neve, lo spettacolo è assicurato. 

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