mercoledì, Maggio 1, 2024

Non è un itinerario montano con passaggi tecnici e pendenze da far tremare le gambe, è una passeggiata nella Capitale su strade secondarie e sentieri sterrati, la difficoltà sta in una lunghezza di quasi 100 Km (94 secondo Google, 98 secondo il fedele Garmin), che in mountain bike cominciano ad essere davvero tanti.

Partenza da Monterotondo in direzione Roma, si lambiscono Mentana, Tor Lupara e, superato il GRA, si entra in citta passando per la Torraccia.
Da qui il percorso si sviluppa riconnettendo i parchi e le aree verdi della città attraverso i sentieri che tagliano le aree interstiziali, quel reticolo smart disegnato dall’uso dello spazio abitato, la via più breve tra i luoghi della residenza e dei servizi, mercati rionali, scuole, giardini pubblici, luoghi d’incontro. Quel filo rosso che completa strade e marciapiedi disegnati dall’urbanista, solcando le aree di risulta, gli scampoli di terra tra un palazzo e l’altro, per dare forma a sentieri in terra battuta disegnati dall’uso. 

E’ sorprendente scoprire che questo reticolo locale può essere reinterpretato alla scala urbana, dando origine ad un percorso che, costeggiando per un tratto l’Aniene, consente di attraversare tutto il settore Est della città, fino al Parco dell’Appia, risalendo poi verso il centro attraverso le Terme di Caracalla.

Il percorso è straordinario perché consente di guardare Roma da una prospettiva diversa, scoprendo l’enorme varietà di situazioni contigue e diversissime. In poche centinaia di metri si passa dai caseggiati di dieci piani ad angoli di paradiso con cavalli al pascolo, dall’incantevole parco degli acquedotti, attraverso il Ponte Palatino, si giunge all’isola Tiberina, poi San Pietro e Castel Sant’Angelo e siamo nel cuore della Città Eterna.
Ma adesso serve un bel posto dove mangiare un panino, il Pincio può andar bene, allora si va verso Piazza del Popolo e verso Villa Borghese, una terrazza magnifica, si vede il Cupolone con sotto mezza Roma, non manca niente, c’è pure la musica live.

Adesso va decisamente meglio, si può riprendere il cammino, attraversando Villa Borghese si guadagna Villa Ada passando per le ciclabili, poi il Parco delle Valli e siamo di nuovo sull’Aniene e attraverso il Parco della Marcigliana si torna alla base. L’ultimo ostacolo, la salita delle Fornaci, sembra un muro quando si è esausti, ma alla fine c’è la mitica fontana, sembra quasi l’abbiano messa li apposta.

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