giovedì, Ottobre 3, 2024

Sui Lucretili la primavera è già pronta ad esplodere, e noi siamo andati a renderle omaggio a modo nostro, una arrampicata tra i boschi e una discesa a palla sulla Direttissima, il più bel bike-trail nel versante meridionale del Parco.

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Partenza da Vicovaro con la tramontana ed un grado di temperatura, ma le previsioni meteo non saranno smentite, in poco tempo il sole dirada la foschia mattutina diffondendo un magico tepore. Partenza su asfalto, prima un pezzo di Tiburtina, poi la Licinese fino al bivio per Roccagiovine, si pedala in pianura irrorando i muscoli ed aprendo i polmoni, poi si svolta e comincia la salita, con pendenze che sfiorano il 20%, ma su asfalto la bici scorre e senza grosse difficoltà si raggiunge il Paese.

Un caffé al bar della piazza, poi continuiamo in salita verso il castagneto, proseguendo oltre su una carrareccia sempre più sconnessa e segnata dai canali di scorrimento dell’acqua piovana, che costeggiando il Fosso Canepine ci conduce a Prato delle Forme.

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Al suo cospetto mi inchino. 

Indossate le protezioni, iniziamo la discesa. 

Attacco notevole, scendendo dal canalone si raggiunge una velocità sufficiente a riguadagnare quota, poi un passaggio in contropendenza, qualche rilancio, e dal bosco si sbuca in un piccolo altipiano con vegetazione arbustiva, da qui inizia la discesa ininterrotta fino a Vicovaro.

Quasi cinque chilometri di trail godurioso, sagomato con sapienza e passione dai ragazzi del posto: Stefano Spadoni, Emiliano Passacantilli, Simone e Patrizio Mancini, Matthew Flanagan ed Alex Papà (spero di non aver dimenticato nessuno). Con interventi sapienti e discreti, sempre rispettosi della natura dei luoghi, hanno saputo trovare le linee giuste per la percorrenza in mountain bike, realizzando sponde di contenimento nei passaggi critici e qualche piccola rampetta per dare un tocco di brio alla guida esperta.

Prima un tratto flow che avanza zigzagando sul fianco del colle, con buona pendenza e curve fattibili senza manovre esotiche (nose-press free). Poi arriva la roccia, un fantastico rock-garden di lastroni smussati che azzeccando la linea si surfa tutto d’un fiato.

Arrivati al fontanile si apre di nuovo una magnifica vista sulla valle dell’acqua con al centro l’Aniene.

Album fotografico

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la versione di Dario (Uccio)

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