lunedì, Maggio 6, 2024

Un itinerario semplice e rilassante, nessun passaggio impegnativo, solo un lunghissimo giro in uno splendido ambiente fluviale, adatto a “spingere” sui pedali, se se ne ha voglia, o a godersi in tutta serenità la sensazione di quiete che il genius loci è in grado di trasmettere.

Partenza da Monterotondo e giù verso il Tevere, dopo aver percorcorso un bel tratto di asfalto verso Fiano (SP 206) si giunge all’ingresso della Riserva Naturale Regionale di Nazzano Tevere-Farfa.

La particolarità è che non si tratta di un ambiente naturale, in quanto frutto di mutazioni indotte dalla realizzazione di una centrale idroelettrica dell’ENEL nella metà degli anni ’50. La costruzione dello sbarramento sul Tevere nel punto di affluenza del Farfa ha determinato un innalzamento delle acque, dando origine ad un bacino di circa 300 ettari, che nel corso degli anni si è naturalizzato, divenendo meta di un gran numero di specie di uccelli durante le loro migrazioni.

ATTENZIONE !
Alcuni tratti non più percorribili
Fare riferimento alla seguente traccia

E’ un luogo incantevole, il fiume scorre lentamente formando ampie anse ricche di vegetazione lacustre, cannuccia, tifa, iris di palude, mentre tutt’intorno le basse colline argillose, solo in parte coltivate o destinate al pascolo, sono in prevalenza ricoperte da aree boscate (leccio, roverella e cerro). La fauna è ricchissima e oltre ai più comuni anatidi comprende alcune specie di rapaci (falco di palude e falco pescatore). E’ un habitat importante per la riproduzione di molte specie di pesci, insetti e anfibi (tritone punteggiato, rana verde, ecc.) e sulla riva destra del fiume è presente uno degli ormai rarissimi esempi di bosco ripariale, formato da pioppi bianchi e neri, allori, ontani e da qualche farnia.

Il primo riconoscimento dell’importanza naturalistica dell’area è avvenuto nel 1968, con l’individuazione di una “Oasi di protezione della fauna”, poi nel 1977 l’area è stata inclusa nelle “Zone umide di importanza internazionale” e nel 1979 è stata istituita la “Riserva Naturale Tevere-Farfa”, prima area protetta regionale, comprendente parte dei territori dei Comuni di Nazzano e Torrita Tiberina e dal 1999 anche una parte del territorio di Montopoli di Sabina.

Lungo il percorso che costeggia il fiume sulla sponda sinistra, oltre a diverse aree attrezzate per il pic-nic, si incontra una torre in legno e numerosi capanni per l’ossevazione della fauna lacustre e, anche se (teoricamente) non percorribile in bici, c’é una interessante passerella in legno che attraversa gran parte della zona umida. Giunti al confine nord della Riserva, percorrendo un ponte si passa sulla sponda destra, decisamente più selvaggia e meno frequentata, e procedendo su un sentiero che costeggia il fiume in direzione sud, si giunge ad un casolare situato in posizione dominante, da cui si gode di una vista dall’alto su tutta la Riserva. Qui una sosta è d’obbligo, poi il rientro passando per i campi.

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