lunedì, Ottobre 14, 2024

Bella giornata tra amici in un ambiente naturale di rara bellezza, la Faggeta di Soriano nel Cimino.

E’ una vera goduria mollare le briglie sui trails che scendono dalla montagna serpeggiando sinuosi tra alberature imponenti nel pieno della ripresa vegetativa. Quando poi alla bellezza della location si aggiunge l’ottima compagnia, il divertimento sale alle stelle. 

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Partiti da Soriano in compagnia degli HASMA (RobertOne, Geppo Eric, il Principe) e il Barone Rosso, abbiamo intercettato Salvatore, Danilo e Giulio sul piazzale della Baita, per scendere tutti insieme sul “Cionna”, la storica pista del Cimino, recentemente modificata e resa ancor più avvincente dall’opera egregia di Michael Nowakowski (che ringraziamo).

Ma il pezzo forte della giornata è stato il battesimo del Granpicchio 2.0, il nuovo trail realizzato dai ragazzi della zona, che noi altri nomadi delle due ruote abbiamo percorso per la prima volta, e qua veramente si è raggiunta l’estasi.

Solo chi ci gira può capire!

Si accede direttamente dal piazzale della Baita, accanto alla linea DH, percorrendo un primo tratto flow e guidato, con buona pendenza e curve in appoggio disegnate ad arte per viaggiare a manetta. Poi la pendenza aumenta e la linea diventa più complicata, richiedendo al rider buone capacità di guida tecnica ed un ottimo controllo del mezzo, per affrontare numerosi passaggi su roccia esposta e ripidi non banali.

La guida esperta di Salvatore e Danilo ha reso le cose un po’ più semplici, non facendo mancare quei preziosi suggerimenti per affrontare in sicurezza i passaggi critici, resi ancor più insidiosi dalle recenti piogge.

Dopo il Granpicchio 2.0, una breve ma intensa pedalata su stradone in salita, utile a rammentare la funzione della trasmissione, poi si prosegue sui 3Archi, ed anche qui le novità non mancano… un bel tratto centrale completamente rifatto e numerose sponde sistemate a dovere per regalare il massimo piacere di guida. 

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Ma per me c’è un motivo in più per gioire, cavalco un mezzo eccezionale, una Ibis Mojo HD3 equipaggiata al top, e la differenza si sente forte e chiaro. 

La geometria del carro e l’angolo di sterzo non troppo aperto (66,6°) offrono un’ottima guidabilità in discesa, senza sacrificare troppo la pedalabilità in salita.

La forcella, una DVO Diamond con escursione da 160 mm e regolazione differenziata per le alte e le basse velocità d’impatto, accoppiata alla sospensione Fox Float (sebbene di livello inferiore), assicurano la giusta reattività in ogni condizione. Ottimo smorzamento su tratti veloci e accidentati, maggiore reattività su salite tecniche e ripidi, ottimizzano la trazione e riducono il rischio di ribaltamento nei fuorisella estremi.

A completare l’eccellente allestimento un paio di ruote da sballo, le massicce Ibis 741, con cerchi in carbonio da 27.5 e canale interno di 35mm, assicurano guida precisa e aderenza, aumentando al massimo l’impronta a terra del pneumatico.

Devo dire che il mio negoziante di fiducia è riuscito bene ad alleviare la sofferenza per la mancanza della bici in riparazione. Ma chiunque volesse provare una Ibis non esiti a prenotare un test, BiciDaMontagna Guidonia è un Test Center Ibis e dispone di numerosi modelli da strada e fuoristrada.

L’innamoramento è assicurato.

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