Il PNLAM( Parco Nazionale di Lazio Abruzzo Molise) è veramente un posto bellissimo, dove la natura prevale ancora su tutto. Laghi, montagne e paesi vi trasmetteranno sensazioni uniche, il posto ideale anche per trascorrere un fine settimana, anche senza bici !
Questo giro l’avevo in mente da più di un anno e aspettavo solo l’occasione giusta, cosi mi viene proposto da StefanoScott, ma non è come l’avevo visto io, nella proposta di Stefano (a breve arriverà l’articolo) l’ascesa veniva in parte meccanizzata sfruttando la seggiovia che da Scanno porta sul colle Rotondo; non mi piace soffrire, ma ho una regola: almeno la prima ascesa in un posto nuovo la devo fare in bici. La salita, a differenza della discesa ti dà la possibilità di esplorare meglio il territorio e, personalmente, nel conquistare una vetta con le mie gambe provo un enorme soddisfazione. Quindi decido di farlo in solitaria!
Era mia intenzione incontrare il gruppo in cresta, visto che io giravo al contrario, impresa ardua perché mi dovevo svegliare presto, quindi vado a letto e imposto l’ora 3:30, ma non metto la suoneria, cosi mi alzo un ora dopo facendo svanire la speranza di incontrarli.
Arrivo al lago di Scanno alle 8, parcheggio e parto, i primi 4,5 km sono di asfalto, poi si entra in una carrareccia in salita che tranne in qualche tratto è tutta pedalabile. Al km 6,5 mi attraversano la strada una quindicina di cinghiali con prole, per nulla contenti della mia invasione, mi fermo e aspetto che si dileguino e continuo la mia ascesa.
Al km 9, mentre ero impegnato con la salita, vengo attratto dal fiatone di un animale in corsa, mi giro e vedo gli arbusti muoversi al suo passaggio, lo intravedo e penso: un altro cinghiale, ma aveva il muso troppo schiacciato, faccio mente locale… e si… è proprio lui, l’incontro tanto atteso quanto temuto… L’ORSO!!!
Come esce dalla boscaglia a circa una ventina di metri, mi vede e si ferma, ci fissiamo per più di 10 secondi, telefono alla mano faccio le foto, peccato contro sole, nel mentre l’orso, avanza un po’ e si “nasconde” dietro un cespuglio spiandomi, buffissimo, con quel capoccione: Che te nascondi…ahahah, (tipo un elefante che si nasconde dietro la cruna di un ago).
Dopo poco esce allo scoperto e comincia la corsa verso valle…
Io riprendo la mia lenta ascesa in salita e confesso che mi sarò girato una ventina di volte per vedere se mi seguiva… mi sono domandato chi fosse… Peppino o Gemma ? I due orsi locali, mah ! Questo non lo saprò mai, ma di sicuro quest’incontro ravvicinato mi ha dato la carica per continuare. Grazie Orso!!
Arrivato ai piedi di Rosa Pinnola, si finisce di pedalare, comincia prima lo spingismo e poi un po’ di portage duretto fino all’Argatone
Qui si scende e si perde di quota,le fatiche non sono finite ma manca poco, arrivato alla cresta della Terratta, anche se abbastanza pedalabile, continuo con lo spingismo per risparmiare le forze, so per certo che la discesa che dovrò affrontare non è cosi facile e non voglio certo andare dietro la bici.
Arrivato in vetta c’è un panorama spettacolare, che offre una vista a 360 gradi. Mi godo per buona mezz’ora lo spettacolo, mangiando un panino per recuperare un po’ di forze.
Dopo la meritata sosta riparto, davanti a me si presenta un vallone ripido con sassi smossi, scendo in freeride cercando la strada migliore, un vero sentiero non c’è (o non l’ho visto) questo per 500 mt, dopo un po’ ci sono passaggi troppo ostici per le mie possibilità, quindi scendo a piedi per 300 mt.
Superato il primo tratto cambia veramente tutto, un trail flow inaspettato, una serie di serpentine in successione con curve a 90° che non ha eguali, divertentissimo, pare che non finisca mai.
Arrivato quasi a valle, ecco che si presenta l’immancabile rock garden abbastanza nervoso, ma mai impossibile, fare molta attenzione, il rischio di ribaltarsi è alto, ma finito il tratto più insidioso si prende la carrareccia che ci riporterà esattamente al punto di partenza!
Galleria fotografica in HD
Alcune indicazioni sul giro:
Si presenta abbastanza duro, in 15 km si cumulano 1500 mt di dsl+, di cui 5 km da fare totalmente spingendo la bici. La discesa tranne i primi 300 mt ostici, è spettacolare, se non volete fare tutto questo dislivello, prendete in considerazione l’idea di StefanoScott, di farlo in parte meccanizzato.
Non ci sono fonti di acqua, portarne minimo 2 litri