domenica, Aprile 28, 2024

Il Monte Viglio, la cima più alta dei Monti Cantari, è un classico, è stato percorso in lungo e in largo in MTB, ma noi di BiciNatura, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e accattivante per i nostri amici lettori, abbiamo scovato una discesa di cui non si avevano tracce, Pozza della Neve, che scende a Valle Granara dopo aver percorso tutta la cresta per il classico 696. Se aggiungiamo poi che a questa abbiamo unito una via di salita eccezionale, tutta in fuoristrada, da Filettino fino a Fonte della Moscosa, pedalabile con una buona gamba al 90%, ma che percorsa in e-bike diventa un trail divertentissimo, con tanti passaggi tecnici., il gioco è fatto. Anche un giro che poteva sembrare, come si dice, la solita zuppa, diventa invece una piacevole scoperta per trascorrere una divertentissima giornata.

Traccia del percorso

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Partendo da Filettino, nemmeno il tempo di sporcare le ruote di bitume, imbocchiamo a dx il sentiero di Fosso Maiore, e capiamo subito di che pasta è fatto. Diversi passaggi tecnici che mettono a dura prova le abilità del biker, sia muscolare che elettrico.

Entrati in Valle Granara si può tirare un po’ il fiato, benché ancora in salita, si pedala su facile carrareccia, ma poi arriva un altro tratto impegnativo, col sentiero che scorre sul fosso della Moscosa, fino ad arrivare all’omonima fonte.

Il sentiero è stupendo, ed usciti dal bosco, c’è anche la sorpresa di questo tripudio di fiori gialli che sembrano segnare la via.

Poi dalla fonte, dopo aver fatto una buona scorta d’acqua, visto il gran caldo, per la classica via di salita di Monte Piano e i Cantari, passando per la Madonnina, da dove si gode un bellissimo panorama, ci incamminiamo, in rigoroso spingismo, verso la vetta del Viglio.

Man mano che si sale si susseguono magnifici scorci panoramici, con il Cotento in bella mostra…

e i rocciosi Cantari ci fanno capire che stiamo entrando nella montagna vera

A tratti si riesce anche a pedalare su delle belle creste…

ma poi, una volta arrivati al ‘Gendarme’, sarà salita durissima e impegnativa fino in vetta.

Dalla vetta decidiamo di scendere dal classico 696 e 696b, un sentiero che possiamo dividere in due parti: la prima è una lunghissima cresta fino all’imbocco della Valle Fura

Poi, lasciata la cresta ed entrati nel bosco, inizia una serie di tornantini molto impegnativi, con pendenze da capogiro e, a seguire, un lungo tratto flow, anche se abbastanza wild e non pulitissimo, con qualche passaggio su radici e rocce.

La discesa termina proprio all’inizio di Valle Granara ma noi, invece di risalire per la stessa via fatta la mattina, decidiamo di sfruttare l’asfalto fino al valico di Serra S. Antonio e poi arrivare nuovamente alla Fonte della Moscosa tramite brecciata. Da qui, stavolta tramite il 654, saliamo alla Fossa dell’Aiola

dove terminano le nostre fatiche, perché da qui in avanti sarà tutta discesa. Ripreso fiato e indossate le protezioni ci tuffiamo senza esitazione nel fosso di Monte Piano, per un sentiero flow nel bosco, ma poi ad un bivio veniamo attratti da un cartello che indica: Pozza della Neve. Seguiamo quindi questo fuori sentiero, comunque ben segnato, fino ad arrivare ad un singolare foro nella roccia.

E’ questa la Pozza della Neve, una cavità profondissima nella quale la neve si conserva anche nella stagione estiva, usata anticamente, prima dell’invenzione del frigorifero, come riserva di ghiaccio. Il sentiero è molto wild ma tutto segnato benissimo e, visto che siamo in ballo, decidiamo di ballare, continuando a percorrere questo sentiero, anche perché se è così ben segnato, da qualche parte sbucherà di sicuro. E la scelta si è rivelata azzeccata, subito si parte con un bel tratto roccheggiante…

Poi il sentiero diventa molto flow, anche se abbastanza sporco, soprattutto di rami e foglie, tanto che riuscire a seguire la traccia diventa difficile, bisogna fare molta attenzione ai segni bianco rossi, poi quasi in fondo si ricollega al sentiero principale 654 e qui diviene più largo e pulito fino a Valle Granara.

Da qui, percorrendo il sentiero di Fosso Maiore, fatto la mattina in salita, ci immettiamo nel 694b che scende da Colle Albaneti, facendo ritorno alle auto parcheggiate a Filettino.

L’album completo in HD

Album Fotografico

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