Un giro diverso dal solito, con partenza in vetta, per godersi appieno una lunga discesa a tratti molto tecnica, con bagno ristoratore nelle gelide acque dell’Aniene.
Specifiche
Tipologia | All Mountain – meccanizzato |
Difficoltà Fisica* | Media |
Difficoltà Tecnica | Alta |
Protezioni | Consigliate |
Fonti d’acqua | Scarse durante il giro Presenti presso Subiaco e Santuario |
Lunghezza | 34 Km |
Ascesa totale | 640 mt |
Durata Giro | 4 ore (esclusa risalita meccanizzata) |
Descrizione
L’itinerario ci è stato proposto da Carmine e vista la lunghezza e la complessità, abbiamo preferito meccanizzare la salita da Subiaco a Livata affidandoci ai ragazzi di ProBike Riding School che, oltre a gestire una scuola MTB a Subiaco, offrono un servizio di risalita meccanizzata con un comodissimo furgone dotato di rimorchio predisposto per 9 bici!
La discesa
Quando Carmine propone un giro, di sicuro c’è una discesa “grezza“, ovvero un sentiero naturale senza artifici, un percorso non curato da nessuno con numerosi passaggi tecnici, sassi, drop e fondo reso insidioso da rami e foglie, nella regola dei veri sentieri di montagna!
Si parte da monte Livata e dopo una breve pedalata fino alla Vedute del monte Autore, arriviamo all’inizio della prima discesa, un single track nel bosco sagomato a gradoni da possenti radici conduce ad un fontanile incastonato in una selletta rocciosa, da superare cimentandosi in passaggi più o meno impegnativi.
Proseguendo su un veloce single track si arriva ad un trivio che offre una visuale sulla valle sottostante e sulla parete rocciosa che nasconde il santuario della Santissima Trinità. In genere, da qui si percorre il single track di destra che attraversando boschi e qualche carrareccia porta a Fosso Fioio, ma questa volta andiamo dritti, seguendo in trail dal fondo smosso che scende sul fianco del monte, una bella prova di equilibrio e tecnica.
Entrando nel bosco inizia il tratto più bello e impegnativo, con numerosi gradoni e rock garden anche molto ripidi, alternati a lunghi tratti guidati.
Arrivati ai piedi della Santissima Trinità ci aspetta una breve ma impegnativa salita in portage, percorrendo la scalinata di roccia e sassi creata per condurre i pellegrini al Santuario. Arrivati in cima procediamo a passo d’uomo tra i fedeli incuriositi.
La sosta è breve, giusto il tempo di fare rifornimento d’acqua sorgiva dalle fontanelle, poi procediamo in discesa!
Dalla Santissima imbocchiamo una carrareccia dal fondo progressivamente sempre più sconnesso e dissestato, fino a diventare ostile. I sassi diventano sempre più grossi, le curve più strette, poi un magnifico rock garden, un passaggio principe, che se non lo fai non puoi dire di aver fatto la Santissima. Ci si ferma per cercare la linea migliore e dopo la dimostrazione di Carmine ed Elvis, proviamo anche noi, riuscendo a chiudere il passaggio dopo qualche tentativo.
Da adesso in poi si ritorna a percorrere un single track, sperimentando le diverse varianti che i Grezzi hanno ideato negli innumerevoli passaggi.
Il lungo fiume
La discesa termina a ridosso del torrente Simbrivio che forma nella sua corsa anche un piccolo laghetto artificiale a ridosso di una diga costruita per regolare il flusso idrico. Qualche chilometro di sali e scendi e giungiamo sulla bellissima carrareccia che costeggia l’Aniene fino ai laghetti di San Benedetto, dove è anche possibile ammirare la bellissima cascata di Trevi.
Il bagno nell’aniene
Percorrere il lungo Aniene non è proprio una passeggiata, si alternano rampe anche abbastanza ripide su fondo a tratti molto sconnesso e sassoso. Qui, vicino alla sorgente, le acque dell’Aniene sono ancora cristalline e praticamente gelate, e non resistiamo alla tentazione di un tuffo rigeneratore, sotto gli occhi attoniti di un gruppo di amici impegnati in un allegro pic-nic
L’ultimo tratto scorre veloce sotto le ruote ed arrivati a Subiaco un bel piatto di tagliolini ai funghi porcini annaffiato da buon vino locale conclude degnamente questa magnifica esperienza.