sabato, Luglio 27, 2024
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Talamone è una piccola cittadina della Maremma, situata a sud dei Monti dell’Uccellina. Caratterizzato da un’antica rocca, questo piccolo borgo medievale si affaccia sul bellissimo Golfo dell’Argentario riflettendosi nelle acque blu del Mar Tirreno. Si narra che il nome Talamone, derivi dall’eroe greco Telamone, figlio di Eaco ed Eneide e fratello di Peleo padre di Achille. La leggenda racconta che qui approdò dal ritorno dalla Calabria e che sia sepolto proprio sotto la rocca.

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Nei miei ricordi e conoscenze passate questo piccolo borgo era stato sempre associato al windsurf in quanto è rinomato che qui l’estate tira sempre un vento termico prodotto dalla differenza di temperatura tra l’acqua e la terra e quando il Barone mi ha proposto un giro in mtb da quelle parti sono rimasto in un primo momento un pò perplesso tanto da esclamargli: “ma guarda che io non faccio più windsurf ora vado in bicicletta” ahhh. Ma invece a fine giro ho dovuto constatare che aveva ragioni da vendere, il posto merita davvero in quanto presenta vari aspetti positivi come panorami e affacci su un mare da cartolina

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sentieri con discese non lunghe ma tutte bellissime e con vari passaggi accattivanti

e non per ultimo salite con effetto ascensore nel senso che nemmeno ti accorgi di essere arrivato in cima tanta è la dolcezza nella pendenza, sommando tutti questi fattori ne viene fuori un giro degno di nota e che ti fa passare una bella giornata spensierata in mtb e ritornare a casa più che soddisfatto. Bisogna precisare però un fattore molto importante: il giro si svolge all’interno del Parco dell’Uccellina e ad oggi esiste un pò di confusione sul fatto che si possa girare in mtb, sta di fatto che le discese presentano salti artificiali e sono state lavorate con sponde proprio per consentire il passaggio delle bici con tanto di cartelli indicanti “discesa pericolosa” e il simbolo della mtb, però questi sentieri sarebbero vietati e la circolazione all’interno del Parco con le bici è consentita solamente su sentieri ben delineati e pagando un biglietto dal costo di € 10,00 anche se i local del posto che hanno fatto magistralmente tutto questo bel lavoro di sentieristica stanno trattando con il Parco per avere via libera totale alle bici e senza limiti di transito.

Partiti da Talamone costeggiato il cimitero prendiamo il primo ascensore per Punta del Corvo che con i suoi 210 mt di altezza è anche il punto di massima elevazione del giro ma tenendo sempre conto che si parte da 0 è pur sempre una salita anche questa

Si sale chiaccherando su bitume e senza fatica in men che non si dica si arriva alla fine della strada e girandosi dietro la vista mare è solo un piccolo antipasto di quello che ci aspetta quando saremo in cima

da qui la piacevolissima sorpresa che non ti aspetti, lo stradone lascia il posto al single track col sentiero T3 per giunta pedalabile e immerso in una natura rigogliosissima tra due ali di corbezzoli, un vero spettacolo questi sono i sentieri che io adoro

ma le sorprese non finiscono qui arrivati al Poggione il single track in salita diventa anche impegnativo con passaggi tecnici rilevanti dove salire senza mettere il piede a terra diventa una bella sfida

così galvanizzati al massimo da questa leccornia raggiungiamo la cima nei pressi di Punta del Corvo dove troviamo un cartello indicante punto panoramico che non ci lasciamo certo sfuggire di seguire, guardate un po che visuale altro che punto panoramico

la vista è di quelle da lasciare senza fiato vero Principe ?

foto di rito d’obbligo

e via con la prima discesa Dracula, mai nome fu più azzeccato una discesa così ti succhia proprio tutto il sangue

la parte iniziale affonda subito i denti affilati sul collo dei bikers con passaggi tecnici degni di nota tra scaloni e rocce, Geppo evita il morso così

quanto sangue a disposizione oggi

poi il sentiero si placa e diventa più scorrevole fino in fondo ma sempre molto divertente e con varie ciliegine sulla torta di diversi saltini. Purtroppo il dislivello è quello che è e ad arivare in fondo si fa presto, troppo presto ma bisogna accontentarsi, oggi il convento passa questo. Secondo ascensore sempre per la stessa salita (è questa forse l’unica pecca del giro che per salire si fa sempre e solo la stessa salita) e stavolta non arriviamo in cima ma giriamo prima per la Sassicaia e qui il nome è tutto un programma

trail con diversi passaggi interessanti, anche qui nella parte alta, con rocce e gradoni

il passaggio più cazzuto

e che si può considerare il trail più impegnativo di tutto il giro

sempre comunque con vista mare

anche questo trail viene letteralmente fagocitato dai nostri rotoni e sbucati a Casaloni riprendiamo l’oramai noto ascensore che stavolta però si ferma al primo piano in quanto la terza discesa delle Carbonaie inizia poco dopo aver imboccato il single track. Questa è un super flow dove si può davvero mollare  i freni che qui servono veramente a poco bisogna solo fare attenzione a non finire in mare

va be un tuffo qui a Torre Cannelle non ci starebbe proprio male

terminata l’inalazione di iodio ci aspetta la parte più dura del giro vale a dire la risalita a Punta del Corvo che i comuni mortali fanno risalendo per lo stradone vicinale della Valentina tutto pedalabile e molto tranquillo ma noi, visto che non ci piace vincere facile come direbbe una nota pubblicità, ci complichiamo non poco la vita tentando l’ardua impresa di risalire per il T2 rifacendo prima il pezzo fatto in discesa che sebbene ripido si riesce a pedalare grazie al fondo battuto e poi sulla salita di Poggio Tondo per non salire cosi

bisogna impegnarsi al massimo e tirare fuori tutti gli attributi per procedere in sella ma alla fin fine cosa importa poi se si pedala o no quando ci si trova in un posto simile

è fatta ma qualcuno ha avuto qualche visione mistica, T2 gardami bene ora che a me non mi rivedrai mai più

mentre Enrico riprende fiato io e il Barone ne approfittiamo per fare avanti e indietro anche il pezzino dall’incrocio a punta del Corvo, molto carino e poi tutti insieme giù per l’ultima discesa la Rinascita che dopo la sgroppata fatta a salire ci voleva proprio, sentiero anche questo molto flow ma degna conclusione del bel giro effettuato.

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