Un luogo incantato, affascinante e misterioso, frammento sospeso nel tempo dell’antichissima città latina di Crustumerium, databile tra il X ed il IX secolo a.C.
L’alone di mistero è accresciuto dal fatto che uno studio approfondito dell’antico impianto non è ancora stato fatto, sono disponibili solo delle ricostruzioni sommarie effettuate a seguito di ricognizioni di superficie e sporadici scavi della Soprintendenza Archeologica di Roma, che ne ha acquisito la proprietà per preservare l’area da ulteriori saccheggi.
Il posizionamento strategico rispetto agli antichi itinerari di collegamento, cerniera tra etruschi, sabini e latini, e la particolare fertilità del territorio, determinarono lo sviluppo di una piccola città stato, che all’apice della fioritura, tra il VII ed il VI secolo a.C., giunse ad una popolazione di 20mila abitanti, cui seguì, dalla fine del V sec., una fase di rapido declino, segnato dalla inarrestabile espansione di Roma.
Nell’età repubblicana il territorio crustumino fu suddiviso in fattorie sotto la giurisdizione romana e nelle cronache dell’epoca scompare qualsiasi traccia dell’antico insediamento urbano.
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La cascatella è situata lungo il canale che delimita a sud-est l’insediamento urbano ed è parte dell’antico sistema idraulico ancora da ricostruire nelle varie fasi storiche. A monte della cascatella il fosso Formicola, che grazie al terrapieno ancora visibile, costituiva il bacino di captazione dell’acquedotto Grazioli, una conduttura sotterranea con il fondo in tufo e la volta in mattoni, che procedendo parallelamente al canale, alimenta ancora oggi il fontanile posizionato a valle.
Dal Fosso Formicola il canale prosegue compiendo una doppia curva, al centro della quale sono visibili i ruderi di un antico mulino, ed al termine, la presenza di un banco tufaceo, dà origine ad una cascatella di circa quattro metri di altezza.
Il 18 agosto 2011 il Centro di Ricerche Sotterranee (CRSE), in collaborazione con il Gruppo Archeologico del DLF di Roma, ha visitato cavità già note e scoperto ed esplorato altre tre nuove strutture idrauliche ed alcuni pozzi situati sulla destra idrografica del Fosso Formicola.
Un’attività di scavo e studio più approfondito e sistematico dell’intero insediamento, tuttavia, è iniziata nel 2010, grazie ad un progetto di partnership internazionale tra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ed il Groeningen Institute of Archeology. Il progetto, denominato The People and the state e finanziato dal DWO (il CNR olandese), prevede che gli studenti dell’ateneo olandese collaborino alle operazioni di scavo.
Solo da qualche giorno è iniziata una nuova fase del progetto, gli allievi di Groningen sono impegnati in una campagna di scavo nella necropoli dell’area di Monte Del Bufalo, dove si trovano tombe individuali a fossa (VIII secolo), tombe a loculo (VII secolo), nelle quali il corpo e i beni sono chiusi sotto enormi lastroni e possono contenere anche più individui, e tombe a camera (VII-VI secolo) che contengono interi nuclei familiari insieme ai corredi funerari.
Il sito purtroppo non è ancora aperto al pubblico, anzi, è attivo un severo servizio di guardiania 24/24, atto a scongiurare l’attività predatoria dei famelici tombaroli, che già tanti danni hanno arrecato in passato, deturpando numerose sepolture e sottraendo per sempre preziose testimonianze storiche necessarie allo studio di popoli e civiltà in larga parte sconosciute.