giovedì, Maggio 9, 2024

Un bel giro sui primi contrafforti dei monti sabini, un po’ impegnativo ma fattibile anche per chi non è al top della preparazione atletica. Partenza in bici da Passo Corese, l’auto si può parcheggiare nell’ampio piazzale di fronte al Bar dello Sport, si procede verso Fara Sabina, prima su asfalto, poi su strada bianca e sterrato, attraversando splendidi tratti di campagna e macchia mediterranea.

La strada è quasi tutta in salita fino a Fara Sabina, ma due divertenti discesette spezzano il ritmo, rendendo più piacevole il percorso. Fara Sabina bisogna conquistarsela con fatica, ma vale la pena salire fin sul paese, per godere della splendida vista sul vicino monte Elci e la pianura verso il mare e riempire le borracce di ottima acqua fresca. 

Da qui in gioco si fa più duro, scesi dal belvedere si imbocca una carrareccia in salita che si addentra nel bosco di lecci e carpino nero che diviene sempre più fitto. Dopo qualche chilometro, si lascia la carrareccia e si imbocca uno stretto sentiero che procede a mezza costa sul versante Nord, fino alla sommità del Monte degli Elci. Il sentiero, abbastanza accidentato ed in alcuni tratti assai difficile da percorrere in sella, attraversa tratti di bosco molto suggestivi, in cui domina il tozzo e possente acero minore di Monte degli Elci, una piccola foresta in cui di tanto in tanto spiccano alcuni rari esemplari secolari di Acero trilobo (Acer monspessulanum). Giunti sulla sommità della montagna si può sostare nell’area attrezzata, per ristorare le membra e giocare con il bellissimo totem che attraverso dei fori consente di traguardare i principali monti che si stagliano all’orizzonte, tra cui spicca il Terminillo. Dopo qualche centinaio di metri si incontra un bellissimo fontanile, quello che serve per rinfrescarsi e fare scorta d’acqua.

La traccia del percorso

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Si riparte in discesa verso Nerola, un percorso divertente, che procedendo su sterrato conduce fino alla salaria vecchia che è necessario percorrere per qualche chilometro, prima di effettuare una deviazione per godere di una altro spettacolo della natura, le cascate della Forra della Linguessa. Ci arrivi solo se le conosci, nel fitto della vegetazione lussureggiante appare una gola di oltre 20 metri, in cui precipitano le acque limpide e cristalline del torrente Fosso di Corese. Un luogo veramente singolare, frutto dell’erosione differenziata tra la durissima “scaglia” affiorante e la roccia calcarea più friabile, in cui le acque nei secoli hanno inciso una stretta e profonda forra. Sul lato del torrente, per sfruttare la forza della caduta d’acqua, è situato un antico mulino, perfettamente ristrutturato.

E’ un bellissimo posto da visitare d’autunno o d’inverno, perché in estate il torrente va in secca.

Alcune immagini del giro

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