Il Monte Penna è una piccola collinetta sulla sponda est del lago Trasimeno nel Comune di Magione che pur non arrivando a 500 mt di quota offre un panorama incredibile su buona parte del territorio Perugino: ad ovest il Lago Trasimeno e i Monti Martani, ad est un inusuale scorcio di Perugia, di Assisi e del Monte Subasio, con alle spalle gli Appennini, e ancora Monte Acuto, Monte Tezio, Corciano e Monte Malbe, la lontana Bettona e la vicina Agello che domina la sottostante piana di Vallupina, Montali, Pietrafitta, con la sua centrale, e via dicendo. Una visione a 360° unica, pienamente apprezzabile soprattutto quando il cielo è terso.
Ebbene è proprio su questa collinetta che ai più passa inosservata che Nicola è riuscito a scovare dei sentieri molto impegnativi e dalla chiara indole trialistica, dove la parola d’ordine è una sola, ovvero, avere una ottima capacità di guida con la mountain bike, non per niente i nomi che sono stati dati ai sentieri (Rambo1-2-3-4-5-6) ricalcano in pieno lo spirito combattivo che aveva il celebre protagonista della fortunata saga cinematografica e che bisognerà avere per potersi divertire su questi trails.
Punto di partenza dell’itinerario è il bel borgo di Montemelino (PG). Lasciato il proprio mezzo nei pressi della piccola chiesa ci si inoltra in salita per una macchia dal fondo roccioso, seguendo le indicazioni del percorso CAI n. 21.
In cima si incrocia un sentiero di crinale e si svolta a sinistra in direzione dell’Edicola con Croce che si intravede poco più in alto, è uno strappo micidiale che solo pochi riusciranno a farlo in sella compresi gli ebikers.
La ricompensa da quassù, come detto, sarà un panorama incredibile, in primis il lago Trasimeno e le sue azzurre e calme acque.
Si prosegue diritto per la strada di crinale in direzione della sommità del monte Castiglionaccio e dopo aver superato una serie di pozze d’acqua perenni aggirabili con un bel single track sulla sx, eccoci alla prima discesa di giornata.
RAMBO5
Si parte subito a bomba, come si suol dire, ma questo sarà il leit motiv di tutte le discese, quà non si fanno prigionieri e bisogna essere Rambo per affrontare passaggi come ‘Il Crostino’, un ripido da paura preceduto da una curva che presenta sempre terreno scivolosissimo, il segreto per passare indenni è quello di lasciare andare la bici senza toccare i freni ma ci vuole coraggio perchè il baratro che si presenta sotto le ruote è notevole, poi dopo un tratto sinuoso nel bosco ecco la chicca di questo trail ‘Il Rampage’, a vederlo da sopra tremano le gambe ma scendere in bici produce una scarica di adrenalina incredibile tanto da sentirsi proprio come uno dei protagonisti della celebre gara che si svolge in Utah e che ha ispirato il nome di questo passaggio.
Terminata la discesa risaliamo al Monte Castiglionaccio per una salita a tratti tecnica e rocciosa e ripercorriamo a ritroso la strada fatta all’andata fino ad una selletta. Qua bisogna fare attenzione perchè l’imbocco a dx della successiva discesa è poco visibile e quindi è bene seguire bene la traccia onde evitare di bypassarlo.
SENTIERO DEL LUPO
Il primo tratto scende a campo aperto su facili tornanti, poi entrati nel bosco ecco la difficoltà maggiore del trail: un ripido su fondo dalla tenuta inesistente con una serie di curve in contropendenza a cui segue un ulteriore ripido con una bella grossa pianta da evitare, le difficoltà sono tutte qua, poi scende in maniera lineare nel bosco fino a risbucare sul sentiero principale.
Risaliamo per il sentiero principale già percorso a inizio giro e poco prima di arrivare alla radura dove partono un pò tutti i sentieri della zona, a tale proposito bisogna citare anche tutta una serie di sentieri enduro con sponde e salti che scendono sul versante nord, ecco comparire sulla dx l’imbocco della nostra discesa.
RAMBO3 e RAMBO4
Sono in pratica due discese concatenate tra loro, la prima è la più flow di tutto il giro, con tutta una serie di bei tornanti nel bosco che si chiudono senza nose press, poi però attraversata la strada ecco il Rambo4 e qua le cose cambiano radicalmente, con la roccia e i gradoni a farla da padrone. La discesa è senza compromessi, bisogna danzare tra le rocce in un fosso molto incassato e quasi sempre umido, il che rende tutto più difficoltoso, chi ama i rock garden troverà pane per i suoi denti e uscirà dal trail col sorriso stampato sulla faccia.
La discesa non da tregua e i ripidi su roccia si sprecano, a cui seguono tratti guidati, è questa la discesa più trialistica del tour e anche la più entusiasmante.
L’uscita poi è un bel ripido su roccia e gradoni da affrontare con molta decisione onde evitare pericolose impuntature.

Terminata la discesa la successiva risalita è riservata esclusivamente alle ebike perchè troppo ripida per le bici a pedalata muscolare che devono così procedere a spinta.
Poi però prendiamo ‘la Caccia alla Palomba’ che sarebbe in realtà una discesa enduro da noi tramutata in salita tecnica, dato che eccetto alcuni passaggi si riesce a percorrere in salita tutta in sella e il divertimento è assicurato specie con ebike.
La seconda parte poi è nel bosco e sale a tornanti ripercorrendo a ritroso uno dei pistini enduro fino a sbucare nel pianoro e alla radura punto di partenza dei trail.
RAMBO DEFINITIVO
E’ questa l’ultima discesa scovata dal nostro Nicola che è rimasto letteralmente folgorato dalla bellezza del posto, in effetti sembra quasi di stare in Garfagnana e alta montagna. Il trail è molto arcigno perchè scendendo sul lato nord il fondo è sempre bagnato e scivolosissimo, in inverno difficilmente si riesce a percorrerla tutta in sella, ci sono sia dei ripidi da paura che una serie di tornanti chiudibili solo con nose press ma la chicca è rappresentata dal ‘passaggio del cuore’ nome che deriva alla roccia da droppare che sembra avere proprio questa forma.

Risaliamo per l’ultima volta al Monte Penna e al pianoro/radura per una carrabile che si va a immettere nel sentiero col bosco incantato già percorso prima ed ecco altre due discese al fulmicotone.
RAMBO1 e RAMBO2
In queste discese, anche loro concatenate, ci sono i passaggi più impegnativi di tutto il giro, dopo un inizio divertente nel bosco ricco di tornanti ecco il primo super passaggio che si immette sulla strada rappresentato da uno scenografico drop su roccia.
Qua finisce il Rambo1 ma attraversata la strada ecco il Rambo2, con subito uno scalino naturale da droppare a cui seguono dei ripidi molto impegnativi con tornanti, ma questo non è niente, tenetevi forte, perchè ecco il re dei passaggi ‘Il passaggio della Volpe’: dubito che anche lei possa essere scesa di la 😀 un passaggio da fuori di testa, incassato tra le rocce, alto almeno 2 metri, a prima vista sembra impossibile da chiudere e mette soggezione anche solo a vederlo, ma invece si riesce a chiudere in sella, basta guardare il video in fondo al report, ma vi assicuro che dal vivo è tutta un’altra cosa.
Nemmeno il tempo di rifiatare che ecco subito la regina dei passaggi, ovvero ‘Il passaggio del Cinghiale’ ancora più ignorante del precedente, un salto da un muro di pietra nel vuoto che benchè raccordato sembra ancora più impossibile del precedente, sono due passaggioni davvero, chiusi questi vi sentirete in paradiso e appagati, ma c’è ancora un’ultima discesa.
RAMBO6
Chiusura in bellezza con una discesa godibilissima su uno scenario da film, un canyon naturale davvero suggestivo, è proprio il gran finale dato che qua si possono mollare un po’ i freni e godersi la discesa in tranquillità, dopo tanto tecnicume ci sta proprio bene, e se vi foste dimenticati dove stiamo raidando, c’è anche una scritta su una pianta caduta che ve lo ricorda, R A M B O.
Video by Toni Partipilo
Album fotografico in HD
